Oggi parliamo di autostima e di come noi stessi, con il nostro agire quotidiano, a volte tendiamo a minarla. L’autostima è la valutazione che ognuno di noi fa di se stesso, una sorta di auto approvazione del proprio valore e delle proprie potenzialità. Perché è sempre più difficile apprezzarsi per quel che si è?
A volte capita per i condizionamenti esterni e i modelli in voga con cui ci confrontiamo; altre volte dipende da quanto noi ci sentiamo amati. Come per la resilienza, anche per l’autostima l’amore gioca un ruolo fondamentale: sin da bambini, sapere di essere amati è un potentissimo stimolo.
Cosa ci spinge a non apprezzarci come dovremmo? Spesso si tratta di errori di valutazione o, meglio, di svalutazione. Tendiamo erroneamente ad attribuire un peso sbagliato a problemi, stimoli, alternative ed opzioni. Così facendo, non troviamo le risorse necessarie a cambiare e ci avviliamo. Di fronte a un problema, o al dubbio di non farcela, bisogna analizzare tre componenti del cambiamento:
Partiamo dal mondo per arrivare a noi. Uno dei modi per migliorare l’autostima è attuare un processo di problem solving inverso (una sorta di re-enginering).
Prova a risolvere un problema che ti affligge: nel riuscirci, pensa che, con un po’ di allenamento, passo dopo passo, potrai cambiare anche il resto. Non c’è nulla che non possa essere modificato: l’autostima consiste nella capacità di fidarsi di se stessi, riuscendo a porre in atto una scelta o un comportamento.
Per migliorare l’autostima esiste una formula magica. Scherziamo ovviamente, ma per iniziare tieni a mente queste parole: Attivarsi, Credere e Potere. Questi tre concetti
Insieme vogliono invitarti a:
Attivarsi, credere e potere, nella nostra quotidianità si può tradurre in piccole, ma preziosissime, azioni. Ecco come fare: