Crescono nei giovani i disturbi mentali e le patologie depressive. Il tasso di individui che hanno riferito sintomi depressivi è aumentato del 52% negli adolescenti tra 2005 e 2017 e un dato di poco superiore si rileva tra i giovani adulti. Crescono anche lo stress e i pensieri legati al suicidio. Graziano Pinna, un neuroscienziato della University of Illinois di Chicago, ha spiegato all’ANSA che alla base di questi disturbi si trova l’uso eccessivo della tecnologia e la carenza di sonno (che è una conseguenza dell’abuso tecnologico).
L’avvento degli smartphone e dei social network è troppo recente e manca una cultura legata all’uso corretto di questi potenti mezzi tecnologici. Questo è vero specialmente per i bambini. L’impatto dei dispositivi tecnologici sullo sviluppo del cervello può essere devastante: ci sono diversi studi psicologici e neurologici che lo dimostrano.
L’elemento fondamentale, a nostro avviso, è la consapevolezza della dimensione culturale di questo problema. La tecnologia è un dispositivo culturale e il suo abuso non è da meno. Siamo circondati da media che propongono una “dieta digitale h24” e questo determina le nostre abitudini (basta pensare ai social network, che richiedono post freschi a qualunque orario del giorno e della notte). Spesso siamo proprio noi adulti a dare un esempio sbagliato, smanettando con telefoni e tablet fino a tarda notte.
Potremmo ricominciare proprio dal sonno (che è il più grande problema dei bambini e degli adolescenti moderni). Coltivare la cultura del sonno in famiglia, abituandosi a non usare telefoni, tablet e pc dopo un certo orario, è una sfida educativa modesta, eppure le sue conseguenze potrebbero essere straordinarie.