I Disturbi di Ansia
Ansia è un termine largamente usato per indicare un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano in seguito alla percezione di uno stimolo ritenuto minaccioso e nei cui confronti non ci riteniamo sufficientemente capaci di reagire.
L’ansia di per sé, tuttavia, non è un fenomeno anormale. Si tratta di un’emozione di base, che comporta uno stato di attivazione dell’organismo quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa.
Sintomi comportamentali dell’ansia
Sono frequenti inoltre comportamenti protettivi (farsi accompagnare, assumere ansiolitici al bisogno, ecc.), anassertivi e di sottomissione.
Sintomi fisici dell’ansia
L’ansia inoltre, è spesso accompagnata da manifestazioni fisiche e fisiologiche quali:
tensione
tremore
sudore
palpitazione
aumento della frequenza cardiaca
vertigini
nausea
formicolii alle estremità ed intorno alla bocca
derealizzazione e depersonalizzazione
Di seguito descriveremo meglio alcuni sintomi fisici dell’ansia, come si manifestano e quali sono le eventuali conseguenze:
Palpitazioni:
Occorre, per quanto possibile, distinguere diverse condizioni riferibili alle palpitazioni: il cardiopalmo, la tachicardia e l’aritmia.
Quest’ultima, ad esempio, si verifica spesso con battiti irregolari anche nelle persone sane, durante le loro attività quotidiane ed è più probabile che si presentino quando la persona è in ansia.
Può essere indotta da una serie di agenti quali nicotina, caffeina, alcol e squilibrio elettrolitico.
Spesso l’interpretazione data a tale sintomo fisico durante uno stato ansioso è legata all’idea di avere un infarto. Questo anche se alla base vi è un’aumentata eccitabilità elettrofisiologica del muscolo cardiaco che non ha conseguenze negative dal punto di vista medico.
Dolore toracico:
È un sintomo fisico che può presentarsi durante periodi di ansia elevata in assenza di un disturbo cardiaco.
Può quindi derivare da fonti diverse quali la respirazione toracica e i disturbi gastrointestinali (es. reflusso esofageo o spasmi esofagei). Quando la persona interpreta catastroficamente le cause benigne del dolore è possibile che lo stato ansioso aumenti portando anche al panico.Ma in realtà sappiamo che quando emerge uno stato ansioso molto elevato, il corpo secerne adrenalina che causa un aumento del battito cardiaco e il corpo lavora più velocemente. È un modo evolutivo per preparare meglio la persona a gestire le situazioni di pericolo.
Se l’adrenalina danneggiasse il cuore, come avrebbe potuto l’uomo sopravvivere sino ad oggi? Dunque, l’accelerazione del battito cardiaco dovuta agli stati ansiosi non causa attacchi di cuore; deve esserci qualcosa di patologico, perché questo accada.
Sensazione di mancanza di respiro:
Respirare è un’azione che funziona indipendentemente da ciò che una persona pensa o fa, è automaticamente controllata dal cervello. Infatti i controlli cerebrali funzionano anche quando si cerca di smettere di respirare.
La sensazione di mancanza di respiro è molto frequente nei disturbi d’ansia e deriva dalla protratta e ripetuta respirazione toracica (pettorale).
Infatti, una risposta fisica allo stress è la relativa dominanza della respirazione toracica su quella addominale che porta però all’affaticamento dei muscoli intercostali, che si sforzano e hanno spasmi che causano disagio e dolori pettorali inducendo la mancanza di sensazione di respiro.
Se non si riesce a capire che queste sensazioni sono indotte dalla respirazione toracica, allora sembreranno improvvise, spaventose, portando la persona ad allarmarsi ulteriormente.
Nausea o disturbi addominali:
Lo stomaco si contrae e si rilassa in modo regolare e costante. Quando questo ritmo è disturbato si presenta la nausea. Diversi fattori possono portare a questa sensazione fisica come l’ingestione di certi cibi, i disturbi vestibolari, l’ipotensione posturale o anche stimoli precedentemente neutri.
La funzione dell’alimentazione e della digestione sono le prime a bloccarsi durante uno stato di allerta, ma se la persona interpreta erroneamente la nausea come un segno dell’imminente vomito è più probabile che l’ansia aumenti e porti al panico.
Ma, fortunatamente, che la nausea porti al vomito accade raramente, è più probabile che le persone sovrastimino questa eventualità.
Tremori e sudorazione:
I primi sono movimenti involontari, oscillatori e ritmici di una o più parti del corpo, causati dalla contrazione alternata di movimenti muscolari opposti.
La sudorazione invece aiuta a controllare la temperatura corporea, che si innalza quando vi sono stati ansiosi.
Infatti, lo stress stimola il sistema nervoso simpatico con aumento dei livelli di adrenalina e noradrenalina che stimolano un aumento del metabolismo, incrementando così la produzione del calore e la conseguente sudorazione utile all’abbassamento della temperatura corporea.
Nuovamente, maggiore è l’attenzione e la catastrofizzazione rispetto a tali sintomi fisici maggiore sarà la probabilità che questi aumentino di intensità.
Vertigini:
Le vertigini sono il prodotto dell’illusione del movimento di sé o dell’ambiente. Consistono in sensazioni di confusione o di giramenti, di capogiri o di stordimenti. Quando le informazioni provenienti dal sistema dell’equilibrio (sistema visivo, somatosensoriale e vestibolare) entrano in conflitto si verificano le vertigini.
I problemi dell’equilibrio e i sintomi fisici associati (instabilità, ansia, sudore freddo, palpitazioni) possono verificarsi anche in seguito ad ansia, iperventilazione e reazioni comuni allo stress come stringere la mascella e i denti.
Ovviamente l’intensità delle vertigini può aumentare se viene data maggiore attenzione a queste sensazioni.
Derealizzazione o depersonalizzazione
La depersonalizzazione (sensazione di irrealtà) o la depersonalizzazione (sentirsi distaccati da sé stessi), sono esperienze che possono essere indotte da stanchezza, deprivazione del sonno, meditazione, rilassamento o l’uso di sostanze, alcol e benzodiazepine.
Anche qui, il circolo vizioso si instaura in base all’interpretazione data a questi sintomi fisici. Quando si sperimenta depersonalizzazione o derealizzazione (esperienza che un terzo della popolazione ha sperimentato) più una persona si spaventa, più respira, più si carica di ossigeno (eliminando anidride carbonica) più aumenta la sensazione di depersonalizzazione o derealizzazione.
La paura della paura:
I sintomi fisici dell’ansia spesso spaventano generando circoli viziosi, ovvero la cosiddetta “paura della paura”. Tuttavia essi dipendono dal fatto che, ipotizzando di trovarsi in una situazione di reale pericolo, l’organismo in ansia ha bisogno della massima energia muscolare a disposizione, per poter scappare o attaccare in modo più efficace possibile, scongiurando il pericolo e garantendosi la sopravvivenza.
Quando l’attivazione del sistema di ansia è eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, però, siamo di fronte a un disturbo d’ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni.
Tipi di Disturbi di Ansia
I disturbi d’ansia conosciuti e chiaramente diagnosticabili sono i seguenti:
Fobia specifica
Disturbo di panico e agorafobia (paura di stare in situazioni da cui non vi sia una rapida via di fuga)
Disturbo ossessivo-compulsivo
Fobia sociale
Disturbo post-traumatico da stress
Disturbo d’ansia generalizzata
Ansia cura e rimedi
La psicoterapia per i disturbi d’ansia è indubbiamente il trattamento principale e dal quale è difficile prescindere. In particolar modo la terapia cognitivo comportamentale ha mostrato tassi di efficacia elevatissimi e si è affermata nella comunità scientifica come la strategia di prima scelta nella cura dell’ansia e dei suoi disturbi.